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Approfondisci la CST - PREMESSA
Prima del Dott. Upledger la Terapia Cranio-Sacrale non esisteva, bensì esisteva l’Osteopatia Cranica, di cui il Dott. A. T. Still (1828-1917) e il Dott. W. G. Sutherland (1873-1954) sono stati i maggiori rappresentanti. Dal 1970 ad oggi, il termine “cranio sacrale” purtroppo è spesso abusato ed è associato a metodiche o terapie che non corrispondono assolutamente alla CranioSacral Therapy del Dott. Upledger. Infatti, la divulgazione della CranioSacral Therapy del dott. Upledger ha incoraggiato ed incoraggia tutt’ora alcune persone a sviluppare approcci diversi basati sui fenomeni cranio-sacrali, il ché potrebbe indurre a pensare che tutti gli approcci cranio-sacrali siano identici ma pensarlo sarebbe un errore dettato dalla superficialità. Volendo quindi prediligere un approccio corretto nel valutare la scelta di un metodo tecnico-terapeutico, occorre ricordare che, soprattutto quando si sceglie come obiettivo il benessere delle persone, la superficialità potrebbe essere svantaggiosa.
L’APPROCCIO ALLA TECNICA CRANIO-SACRALE DEL DOTT. UPLEDGER
Questa metodica ha interessato in questi ultimi anni un numero sempre maggiore di terapisti (medici, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, psicoterapeuti, ecc.) che si occupano di riabilitazione, posturologia, neonatologia, terapia del dolore, ecc., e di operatori che lavorano nel campo del benessere delle persone. Resta inteso che il campo d’applicazione della CST si estende a tutto il lavoro riabilitativo-terapeutico proposto dal terapista sanitario, perché privilegia l’aspetto di approccio terapista/paziente. In altra modalità, la tecnica cranio-sacrale può essere applicata come tecnica del benessere da parte dei Professionisti Non Organizzati in Ordini o Collegi, come previsto dalla Legge 4/2013.Nell’ambito della CST e del SER®, entrambe le figure professionali, il terapista e l’operatore, sono identificate con il nome di “Facilitatori”. Nel trattamento CST, si utilizza l’analisi delle alterazioni tissutali del sistema fasciale corporeo. L’analisi viene eseguita attraverso una meticolosa ricerca delle tensioni anomale del sistema fasciale, per poi applicare le tecniche che aiutano a percepire i minimi movimenti biologici e a riconoscere le tensioni e le alterazioni fasciali determinate da eventi patologici e traumatici.
La CST si basa principalmente sulla stimolazione del sistema auto-correttivo, insito in ogni persona. Le competenze del Facilitatore sono legate alla capacità di osservazione, al tocco leggero ed alla conservazione e l’affinamento della metodologia d’osservazione e d’ascolto del Facilitatore nei confronti dell’utente.
In quest’atto, il Facilitatore esercita un tocco (palpazione) non invasivo, pari a 5 grammi di pressione ed è passivo mentre osserva le modificazioni fasciali che avvengono nella persona. L’organismo di quest’ultima, invece, risulta essere attivo nel ricevere dal Facilitatore la stimolazione atta a decontrarre la restrizione fasciale.
Inoltre, sono importanti le capacità di palpazione e di riconoscimento delle tensioni e delle alterazioni fasciali, le abilità manuali e tecniche per l’impostazione e l’applicazione del progetto facilitativo di ogni singola persona che si sottopone al trattamento.
La CST è dunque una metodica non invasiva che prevede delle tecniche specifiche per la sua applicazione ed è caratterizzata dalla capacità del Facilitatore nell’esercitare un linguaggio non verbale, bensì aptonomico del tocco, nell’ascolto e nella conoscenza della persona.
L’approccio peculiare della CST determina sicuramente un alto livello di consapevolezza e di umanizzazione nel rapporto instaurato tra il Facilitatore e la persona che si affida alle sue cure. Questo approccio delinea anche la competenza specifica di ogni professionista, evidenziando altresì i limiti e/o le capacità tecnico-professionali rispetto alle conoscenze, le abilità e le competenze acquisite da ogni categoria professionale, sia nell’ambito sanitario sia nel settore del benessere.
Fonte - CRANIO-SACRALE UPLEDGER ITALIA






Approfondisci il SER®: PREMESSA
L’esperienza clinica ha condotto il Dott. Upledger al suo lavoro pionieristico da lui stesso chiamato: “SomatoEmotional Release” (SER®) che verte sulla “liberazione” dai disturbi fisici correlati all’aspetto “somato-emotivo”. Il Dott. Upledger si è basato sul presupposto che gli aspetti emotivi che spesso si manifestano durante un trattamento, possono essere affrontati più efficacemente considerando la persona nella sua interezza, sia nel suo corpo fisico sia nel “corpo emotivo”, nella stessa sessione di lavoro anziché essere gestiti e trattati separatamente tra loro.
IL SER® – LA NUOVA FRONTIERA DELLA RIABILITAZIONE
Il SER® aiuta a risolvere molti problemi e disfunzioni difficili da “capire” e da trattare, infatti, questa metodica, frutto della continua ricerca e successiva bibliografia del dott. Upledger, è il suo maggior contributo dato come evoluzione della terapia manuale CST – CranioSacral Therapy.
L’applicazione della modalità SER®, data la sua azione a livelli profondi, consente alla persona sofferente di trarre il massimo giovamento dalle terapie manuali ad essa correlate ed in particolare dalla CST. La tecnica usata nel SER® è un mezzo incentivante per i pazienti alla collaborazione con il terapista finalizzando ogni trattamento al miglioramento del loro stesso stato di salute. Anche il SER®, essendo la naturale evoluzione della CST, si basa sulle tecniche di palpazione diretta e non invasiva, di ascolto e di percezione del ritmo cranio sacrale e del movimento fasciale nell’interazione con il paziente in una situazione di accoglienza e senza intermediazione di mezzi estranei. Ha la sua applicazione attraverso manovre semplici che possono apportare un primo intervento di conforto al paziente che consentono al terapista di approcciarsi in un modo diverso, imparando a comprendere i segnali verbali e non verbali che il corpo trasmette. Il SER®, quindi, permette anche l’approccio con pazienti che presentano difficoltà di espressione verbale quali quelli causati da deficit sensoriali e neurologici. Risulta possibile anche a livello preverbale pediatrico ed in presenza di diversi idiomi che potrebbero costituire una barriera tra terapista e paziente.
Il SER® va ad agire sul Sistema Centrale Nervoso parasimpatico, inducendo rilassamento e quindi agendo sulle restrizioni fasciali e sulle tensioni.
Permette di facilitare la gestione del paziente per le patologie organiche e per quelle funzionali in casi di:
avvicinamento e ascolto del paziente,
diminuzione del livello d’ansia,
recupero del benessere psicofisico,
risoluzione dei disturbi psicosomatici,
riduzione della sintomatologia clinica,
riequilibrio e recupero delle capacità residue del sistema nervoso centrale periferico ed autonomo,
risoluzione più rapida dei deficit funzionali e della sintomatologia algica,
individuazione dell’aspetto emotivo associato ad un evento morboso,
evidenziazione della reazione neuro-vegetativa.
ELEMENTI SALIENTI DEL SER
Altri elementi salienti del trattamento di SER® sono:
principi e pratica del dialogo tra terapista e paziente;
integrazione alle valutazioni posturali con introduzione della tecnica dei vettori applicati, connessi all’impalcatura energetica del corpo umano;
analisi degli stimoli emotivi afferenti ad ogni area cerebrale coinvolta nelle zone considerate;
elaborazione del concetto di “cisti energetica” legata al trauma fisico e a quello emotivo;
supporta i suoi studi grazie alla conoscenza della psicologia analitica C. G. Jung ed della Psicosintesi di R. Assagioli;
approfondimento degli aspetti percettivi e del ragionamento/problem-solving attraverso il richiamo alla memoria cellulare (con riferimenti a memoria e pensiero sociale della Gestalt di F. S. Perls e concetto omnicomprensivo della personalità umana della Psicosintesi di Assagioli).
Il SER® può diventare la chiave che permetterà di spalancare la porta sulla consapevolezza del nostro cammino verso il benessere.
Fonte - CRANIO-SACRALE UPLEDGER ITALIA




Il metodo rogersiano
I pilastri del metodo rogersiano:
Non-direttività e ascolto attivo: Il terapeuta ascolta attivamente il cliente, sospendendo ogni giudizio e guida interpretativa, per permettere al cliente di trovare le proprie risorse.
Tendenza attualizzante: Rogers credeva che ogni persona avesse una spinta innata verso il miglioramento e l'autorealizzazione, e l'obiettivo del terapeuta è favorire questa tendenza.
Ambiente terapeutico sicuro: Si crea uno spazio protetto e di accoglienza dove il cliente può esprimersi liberamente, rispettando i propri tempi e sentendosi compreso.
Le tre condizioni terapeutiche:
1. Congruenza (o autenticità): Il terapeuta è genuino e trasparente nella relazione, essendo pienamente se stesso e liberamente presente.
2. Considerazione positiva incondizionata: Il terapeuta accetta il cliente totalmente, senza porre condizioni o esprimere giudizi, valorizzando il suo essere.
3. Comprensione empatica: Il terapeuta cerca di comprendere il mondo interno del cliente dal suo punto di vista, comunicando questa comprensione al cliente.
Obiettivo: L'obiettivo della terapia rogersiana è promuovere un cambiamento positivo e duraturo nel cliente, rafforzando la sua consapevolezza di sé e il suo potenziale, permettendogli di costruire un'esistenza più coerente e piena.
La Coscienza Unitiva
Definiamo «Coscienza Unitiva» la Consapevolezza di chi ha davvero compreso che non c’è un “Io” senza un “Tu”, ma neppure un “Noi” senza l’Universo in cui ci troviamo a vivere, né un “identico” senza il “diverso”.
Tutte le cose si rivelano alla Coscienza Unitiva come essenzialmente Uno, un Insieme, un unico intreccio, una Relazionalità Fondamentale che chiamiamo “Vita”.
A partire dalla Coscienza Unitiva, si pensa ed agisce in modo tale che gli ambiti dell’interesse personale e di quello generale vengono parimenti tenuti in considerazione: il singolo trova la propria felicità nello scoprire e nel mettere a disposizione degli altri i propri talenti ed apprezza che gli altri facciano lo stesso.
Cadono il pregiudizio, l’aspettativa esagerata, l’idealizzazione irrealistica, l’invidia.
Viene naturale di sottolineare più i pregi che non i difetti di ciascuno.
Si aiuta il prossimo in difficoltà e ci si rallegra dei suoi successi come fossero i propri. Perché siamo “Uno”. Evidentemente, la cosa non può che giovare ad ogni livello, presso qualsivoglia gruppo o consorzio.
Quali vantaggi ho a qualificare la mia attività professionale, la mia identità con la Coscienza Unitiva e con il Modello Evolutivo AIDE?
Definendo Evoluzione il progressivo passaggio di centratura personale dall’Ego all’Uno, ossia la presa di consapevolezza che conduce dall’Egocentrismo alla Coscienza Unitiva, va da sé che chi giunge a concepire la propria esistenza come davvero significante solo a partire dal proprio ambito relazionale, si impegna maggiormente tanto in famiglia quanto fra amici, sia sul lavoro che, più in generale, in comunità.
Egli ha infatti imparato che buone relazioni significano una buona vita; mentre le cattive relazioni producono stress, sovra sforzo, malessere psico-fisico, litigi, inefficienza.
La relazione di aiuto
secondo Carl Rogers, è una relazione interpersonale mirata a favorire la crescita, lo sviluppo e il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato nell'altra persona. I principi fondamentali di tale relazione includono l'empatia (la capacità di comprendere il mondo interiore dell'altro), l'accettazione incondizionata (apprezzare l'altro per quello che è) e la congruenza (l'autenticità del terapeuta).
Obiettivo della Relazione di Aiuto
Promuovere la crescita e lo sviluppo: Lo scopo principale è aiutare la persona a crescere, maturare e diventare più consapevole di sé.
Favorire l'autorealizzazione: Incoraggiare l'individuo a raggiungere il proprio potenziale e a vivere una vita più appagante.
Le Condizioni Fondamentali (Le "Condizioni Terapeutiche")
1. Empatia: La capacità di mettersi nei panni dell'altro, comprendendo il suo vissuto emotivo e le sue esperienze senza farsi sopraffare.
2. Accettazione Incondizionata: Offrire al cliente una considerazione positiva e incondizionata, indipendentemente dai suoi atteggiamenti, valori o sentimenti, creando un clima di calore e sicurezza.
3. Congruenza: L'operatore deve essere autentico e genuino, consapevole dei propri vissuti e capace di esprimerli in modo congruo durante la relazione, fungendo da modello di autenticità.
Caratteristiche Chiave
Non-direttività: L'operatore non deve imporre soluzioni o giudizi, ma lasciare che sia l'utente a orientare il processo di aiuto e a trovare le proprie risposte.
Ascolto attivo: L'operatore ascolta attentamente la persona, cercando di comprenderne il significato che attribuisce alle sue difficoltà, senza preparare in anticipo la propria risposta.
Responsabilità condivisa: L'obiettivo è aiutare la persona ad assumersi la piena responsabilità delle proprie scelte e dei propri processi di cambiamento.


"Il Massaggio" è nelle mie mani dal 2004. E' un'arte che ha origini antiche, dall'arabo "mass" (sfiorare, toccare con dolcezza) e dal greco "massein" (strofinare, impastare) e ... e questa relazione e comunicazione profonda ha origini non solo storicamente antiche bensì ci "forma nella nostra esistenza" attraverso il contatto e tocco, sin dal concepimento e dalla gestazione.
Sei quì per sapere e così ti parlo un po' di uno dei massaggi che considero la tecnica principe dei massaggi: Il 'massaggio californiano' è un massaggio totale, introdotto da Bernard Gunther e Molly Day nell'Istituto Esalen (California) negli anni Sessanta.
Il massaggio Californiano, come accennato poc’anzi, nasce negli anni ’70 nel sud della California, in un periodo particolarmente difficile dovuto alla guerra del Vietnam. I gruppi terapeutici dell’Istituto Esalen sono stati fondati nel 1962 nella cittadina di Big Sur, sulla costa della California. Il nome Esalen rendeva omaggio ai pellerossa “Esselen”, che in passato avevano abitato la regione.
I gruppi terapeutici lavorando sui reduci (della guerra del Vietnam), notarono che questi sentivano un bisogno sempre maggiore di contatto fisico. Contatto che potremo definire come sinonimo o metafora di protezione e consolazione per i traumi subiti durante il conflitto al quale, loro malgrado, si erano trovati a vivere in prima persona. Questo li riportava a un nuovo contatto con la realtà, sia dal punto di vista fisico, emotivo che psichico
Generalizzando, si può dire che questo massaggio riunisca in sé elementi occidentali, come il lavoro fatto sul sistema muscolare e circolatorio, e i concetti orientali dei centri di energia e dello scambio energetico fra chi effettua e chi riceve il massaggio. È una tecnica che non ha l'obiettivo di dare risultati medici o fisioterapici; il suo scopo primario è quello di fornire benessere e distensione, ragion per cui i requisiti fondamentali per praticarlo sono la capacità di entrare in contatto con l'altro attraverso il corpo, di comunicargli sicurezza e sensazione di accoglimento.
Lo scambio del massaggio diventa allora non solo un mezzo di rilassamento, ma anche di meditazione con l'altra persona in un sottile rituale di comunicazione, ritroverete il piacere di 'abitare' il vostro corpo, di abbandonarvi, di dare e ricevere sensazioni che arricchiranno i vostri rapporti con il prossimo. Più avanti continuando in questa esperienza, vedrete aprirsi la possibilità di un contatto con la parte più profonda del vostro essere, come durante la creazione artistica, la meditazione e l'atto amoroso. Sarà una porta che, tramite il corpo, si schiuderà sull'invisibile.
Di solito si mettono in evidenza le tecniche, le procedure e le durate dei diversi massaggi, un po' come su di un menù ed un catalogo prodotti con tempi e costi, anch'io ho fatto così e ti elencherò i diversi tipi, durate e costi ma lo farò di persona perché ritengo sia parte della mia professione proporti la via e scegliere gli "attrezzi" che possono fare al caso tuo e più adatti al tuo obiettivo.
Obiettivi e risultati
La cura e l'attenzione prestati all'armonia e alla fluidità durante il massaggio, il fatto di non rompere il contatto durante una seduta, il silenzio, il ritmo, la circolazione energetica, facilitano in chi riceve il massaggio la scoperta o l'aumento della coscienza del proprio 'schema corporeo', insieme a un aumento di sensibilità e di capacità percettiva sia del mondo esterno sia di se stessi.
Si può dunque concludere che il massaggio rilassante tende a stimolare: • la diminuzione dello stato di intossicazione muscolare; • il miglioramento della circolazione sanguigna, linfatica, eccetera; il riequilibrio energetico; • il benessere fisico, emotivo e psichico;• una profonda distensione fisica e mentale; • l'autocoscienza della propria unità corporea; • l'aumento della sensibilità e della capacità di percezione; • la sicurezza e l'autoriconoscimento; • la riconciliazione con se stessi e con il mondo esterni.
Ciò nonostante il massaggio in generale è controindicato (in tutto il corpo, o sulle zone colpite) in caso di stati febbrili infettivi o infiammatori, di eruzioni cutanee, di dolore, di arrossamento; di gonfiore ...
E ora se ancora vuoi conoscerle ecco le tecniche di Massaggio che pratico: Sportivo, Decontratturante, Attivante, Rilassante, Emozionale, Californiano, Rainbow, Kashmiro
COMUNICARE CON IL MASSAGGIO
di Umberto Mosca (Dr. Medico Chirurgo d'Urgenza - Agopuntore - Medicina Tradizionale Cinese - Shiatsu - Iaido)
Il massaggio è sicuramente la più antica e intuitiva modalità attraverso la quale un essere umano ha imparato a lenire la sofferenza di un suo simile.
È un atto di intimità e solidarietà, che riporta ogni individuo alla calda, rassicurante relazione corporea con la madre, quella in cui il linguaggio del corpo può comunicare l'ineffabile, ciò che non può essere detto.
Ogni cultura umana ha delimitato uno spazio di intimità personale attorno a ogni individuo. spazio personale che può essere oltrepassato solo da persone care o estremamente fidate, in momenti di particolare bisogno. È dimostrato che tale spazio aumenta quanto più aumenta lo sviluppo della complessità sociale del gruppo umano a cui appartengono gli individui. Pensate solo al senso di disagio che vi dà un medio-orientale quando per parlarvi avvicina il suo viso al vostro molto di più di quanto non sia abituale nella nostra società, o ai sorrisetti ironici che suscita nello smaliziato turista metropolitano il vedere gli uomini di un villaggio greco o siriano che alla sera conversano passeggiando e tenendosi per mano...
Questa distanza non esiste tra mamma e bambino quando il piccolo dipende interamente dalla madre per il suo nutrimento e la sua sopravvivenza fisica e quindi emotiva. Il processo di evoluzione dell'identità personale, secondo René Spitz, consiste inizialmente proprio nel creare questa separazione, iniziando a distinguere Sé come distante e pertanto diverso dal corpo della Madre. A questo stadio del'evoluzione, il contatto con il corpo della madre, precedentemente strumento di percezione del mondo, diventa mezzo di conferma e rassicurazione e soprattutto dell'accettazione della propria esistenza da parte del mondo esterno, in particolare della sua parte più importante, la fonte del nutrimento/amore. Così, nel corpo e nelle emozioni che in esso vivono, rimane profondo il bisogno di rassicurazione dell'identità personale e di protezione materna. E nella regressione allo stato di dipendenza e di bisogno infantile, che si verifica durante una malattia, questo bisogno emerge ancora più potente.
Ma in una società in cui il contatto fisico tra adulti avviene solo in situazioni codificate e protette dall'esistenza di un legame di sangue o di erotismo, perfino la medicina non riesce quasi più a dare nemmeno la risposta rassicurante del medico che tocca il corpo del paziente ricercando in esso le tracce e i segni della malattia: questi vengono invece sempre più identificati da macchine e apparecchiature che danno l'esplicito messaggio che ci si occupa della malattia e mai del malato, che egli esiste in quanto 'malattia' e non in quanto corpo.
Il bisogno emotivo di contatto ha solide basi nello sviluppo embriologico del feto, che presenta sorprendenti analogie con lo sviluppo emozionale. La cute e le strutture del sistema nervoso derivano dallo stesso foglietto embrionario, l'ectoderma. Da questo, verso la terza settimana di gravidanza, si forma il canale neurale, abbozzo embrionario del sistema nervoso, dal quale, in stadi successivi, si espanderanno una serie di abbozzi nervosi, che, con struttura ripetitiva modulare, andranno a colonizzare, innervandoli, gli analoghi segmenti modulari di derivazione mesodermica che costituiranno le vertebre, i muscoli, i vasi e i tessuti connettivali. Il risultato finale di questo processo sarà un'organizzazione modulare composta di segmenti nervosi ognuno dei quali innerverà un analogo segmento muscolare, vascolare, connettivale, viscerale. Il circuito sarà chiuso, all'esterno, dal segmento epidermico corrispondente, formando la base dell'organizzazione detta 'metamerica' , cioè formata da moduli ripetitivi (metameri).
Questo collegamento anatomico spiega come ogni segmento cutaneo ben delimitato (dermatomero) e i tessuti a esso sottostanti possano, tramite il sistema nervoso, trasmettere impulsi e segnali a tutti i differenti tessuti innervati dal metamero nervoso (neuromero) corrispondente. Esso spiega anche come, toccando la cute di un altro essere umano, noi in realtà tocchiamo il suo sistema nervoso e, attraverso questo, il suo corpo e i suoi visceri. L'arte e la scienza del massaggio costituiscono quindi una delle più raffinate e potenti forme di comunicazione tra esseri umani. Ciò spiega la presenza costante di qualche tipo di massaggio in ogni cultura terapeutica elaborata dall'uomo nella sua storia, dalle società primitive dell'Africa o dell'Amazzonia alle sofisticate culture dell'antica Grecia o del lontano Oriente per arrivare fino ai giorni nostri.
Nella desolazione alienata delle nostre società metropolitane occidentali, il massaggio rappresenta sempre più un potente strumento per rimetterci in contatto con la dimensione più intima e delicata della nostra identità umana. Come ogni sofisticata forma di comunicazione richiede sensibilità e delicatezza nel chiedere e offrire la distanza, il rispetto dei tempi e dei modi del linguaggio del corpo, la discrezione e l'attenzione, l'integrità in chi lo offre e la fiducia in chi lo chiede.
Nel momento magico in cui i corpi parlano il loro dialogo di riconoscimento e rispetto, solidarietà, sostegno e abbandono, le energie più profonde e sottili dei due partner si uniscono e danzano insieme verso spazi gioiosi e sereni in cui splende, caldo e luminoso, il mistero della vita: il tempo si ferma e l'essere umano ritrova la sua dimensione di crescita verso un significato più alto dell'esistenza.


Riequilibrio, Radionica e Radioestesia
Prendo a prestito le parole di Roberto Kechler "L’universo è fatto di Energia, solo di energia più o meno condensata (massa): l’energia è Vibrazione (frequenza), ed è eguale a Calore (luce), come dalle equazioni di fisici famosissimi:
EQUAZIONE di Einstein = E=mc2 = Energia eguale Massa*Velocità della Luce2
EQUAZIONE di Plank = h=v = Massa eguale a Vibrazione
EQUAZIONE di Bolzmann = k=T = Massa eguale a Quantità di Calore
Quindi: E = mc2 = h = v = k = T
ENERGIA = MASSA = VIBRAZIONE = CALORE
Ovvero: ENERGIA – MASSA – FREQUENZA – LUCE"
Intendendo l'Universo in termini di energia, di frequenza e vibrazione, la Radioestesia e la Radionica si basano sulla percezione dei livelli di equilibrio dei campi energetici personali e dei luoghi per stare meglio.
Predict the future
Questo che presento con il nome di "Cerchio del Potere Personale" è il frutto e la sintesi del mio lavoro personale e professionale di oltre vent'anni.
In modo strutturato, accessibile e graduale guido le persone a:
- conoscere le proprie forze interiori,
- integrare gli aspetti della consapevolezza in ombra
- attivare le risorse personali profonde per la risoluzione
per il raggiungimento di obiettivi, per il miglioramento di Sé e per la propria Individuazione.
A cosa può esserti utile?
Se stai affrontando un cambiamento/crisi profonde e trovi in te resistenze,
se riscontri difficoltà a comprendere, interagire o integrare delle emozioni,
se ti poni un obiettivo e qualcosa sembra ostacolarti costantemente,
se nel tuo personale percorso di crescita personale, relazionale e di realizzazione incontri un muro invalicabile,
allora accedere, conoscere, attivare e integrare queste tue forze potenti è decisamente la chiave.
Queste forze interiori guidano e conducono la nostra vita, sono accedibili dallo spazio energetico delle emozioni e conducono a ri-conoscere le forze archetipiche che, al di là della nostra personale esperienza, sono i modelli dell'esistenza umana.
Come è strutturato?
Il metodo è organizzato operando sia a livello individuale, sia di gruppo che in autonomia.
E' un percorso che di base si struttura con:
Una sessione individuale in cui identificare e impostare il tuo obiettivo personale
Una serie di 6 incontri esperienziali di integrazione in presenza di una giornata
Accompagnato da sessioni collettive in remoto e infine,
Una sessione individuale in presenza.


Il Cerchio del Potere Personale


Corsi e Seminari
Dal 2010 svolgo attività di trainer e di formatore anche in ambito olistico e del benessere. Inoltre conduco dal 2011 gruppi e seminari di meditazione e consapevolezza.
Sessioni
Le sessioni sono gli spazi individuali di attenzione, ascolto e facilitazione che possono essere prenotate su appuntamento, sono sempre precedute da una iniziale sessione di valutazione e dalla indicazione del "percorso e delle tecniche" che vengono concordate e definite e che sono in grado di mettere a disposizione se, e ripeto solo se, le problematiche rientrano nella sfera delle mie competenze ed abilità.
Seminari
In qualità di Formatore, Docente, Assistente, o Supporto io sono inoltre spesso professionalmente coinvolto in eventi e percorsi di meditazione, di apprendimento di tecniche, di integrazione, condivisione, ascolto, e così via.
La partecipazione a questi eventi e seminari è sempre previa iscrizione, valutazione, autorizzazione e ammissione.
Il tema del cambiamento riempie le nostre vite, ne sono pieni libri, corsi, social e discorsi da bar a simposi.
Il cambiamento non è una realtà separata ma viaggia in coppia con la stabilità ed insieme danzano, un ballo antichissimo che si chiama equilibrio.
Il cambiamento richiama a volte la paura, quando è vissuto come abbandono delle certezze e perdita di punti fermi. E è anche altrettanto voluto e ricercato quando inteso per seguire i propri obiettivi, migliorare se stessi e adattarsi in modo funzionale al proprio ambiente.
La saggezza declama sempre che "il cambiamento è inevitabile!". Questo non lo rende affatto ne semplice ne automatico.
Per questo, riconoscersi il proprio valore, anche nella fatica per il temporaneo disagio, per il mancato raggiungimento dell’equilibrio è fondamentale.
Possiamo osservarci, scoprire e riconoscere che ogni inciampo, ogni disequilibrio rappresenta sempre un passo ulteriore nel processo di crescita.

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Francesco Mangialavori FGM
Counselor, Facilitatore CranioSacrale, Professionista del Benessere Psicofisico, Trainer - Professionista ai senti della L. 4/2013